SUPERNE ROTE: IL NOME
Un nome che rifuggisse banalità, monotonia, ripetitività, un nome che rispecchiasse
l'intima essenza della neonata orchestra. La prima volontà del M° Mattia Maria
Giusti, fondatore del gruppo, è stata quella di adottare per esso l'aggettivo
"filarmonico". Oggi si fraintende questo termine credendo che esso si attribuisca
necessariamente ad un organico di grandi dimensioni. Esso indica invece, più
propriamente, da un lato, l'amore per la musica che accomuna i membri del gruppo;
dall'altro, l'amicizia che lega tra loro i musicisti che ne fanno parte. Due accezioni
espresse da un unico composito termine di etimologia greca: "filós","amico"/ "harmonia", "musica".
Ulteriormente, il nome proprio dell'orchestra deriva da un'intuizione del suo
direttore. Cultore della Divina Commedia, prevale in lui l'interesse per la cantica del Purgatorio. Canto VIII: è l'ora del tramonto quando i due poeti, Virgilio e Dante, in
sosta nella Valletta dei Principi, assistono ad una delle scene più suggestive del
Poema. In lontananza intravedono un'anima ignota il cui solo cenno della mano richiama l'attenzione della moltitudine di anime presenti
invitandola al silenzio. Lo spirito si volge allora con gesto orante al Cielo e principia ad intonare un inno. La grande schiera di anime gli
fa eco. La scena è così descritta dal Sommo:
​
"Te lucis ante" sì devotamente
le uscìo di bocca e con sì dolci note,
che fece me a me uscir di mente;
e l'altre poi dolcemente e devote
seguitar lei per tutto l'inno intero,
avendo li occhi a le superne rote.
​L'uomo medievale è convinto che la volta celeste e il Paradiso in particolar modo, siano ripartiti in cerchi mobili e concentrici.
Il movimento di ogni cerchio produce suoni celestiali e in ciascuno di essi, intere schiere di Angeli e anime intonano melodie ed armonie di ineffabile bellezza. Tuttavia, chi guarda la volta celeste dalla Terra è posto necessariamente dinanzi alla prospettiva geometrica parziale di semicerchi concentrici. La sovrapposizione, per traslato geometrico, di quest' ultima geometria astronomica con la planimetria dell'orchestra moderna è la chiave interpretativa del nome Superne Rote. Rote sono le fila, le sezioni dell'orchestra disposte ad emiciclo, superne le musiche da esse interpretate.
Superne Rote: il cielo si fa Orchestra